Tassa Patrimoniale in Italia

Tassa Patrimoniale in Italia

L’acquisto di un immobile in un paese straniero implica avere una visione d’insieme del tipo di investimento che stiamo realizzando. Cioè, quali saranno le spese da sostenere oltre al costo dell’immobile. Vale a dire? Le tasse. L’acquisto di un immobile in Italia non fa eccezione: avere una visione chiara, informazioni univoche sull’ordinamento locale e un’indicazione delle spese previste è fondamentale.  

Qualunque sia la vostra dimora italiana dei sogni, indipendentemente dal fatto che stiate comprando una casa per le vacanze per la vostra famiglia o che siate acquistando per un’impresa commerciale, dovete essere in grado di avere una visione completa delle tasse sugli immobili italiani. E possibilmente conoscere le nozioni relative alla tassazione del reddito da locazione.

Per quanto riguarda la proprietà di un immobile in Italia le tasse sono comunali, non statali. Nel dettaglio abbiamo:

1) TARI, cioè Tassa sui Rifiuti:

  • Chi – Chiunque possieda un immobile in qualsiasi parte d’Italia
  • Quanto – l’importo dovuto per questa tassa è soggetto ad alcune variabili – città, centro città, campagna ecc. – in base alla legislazione del singolo comune. In tutti i casi l’importo viene calcolato in base alle dimensioni e alle caratteristiche dell’immobile. Come viene notificato: il comune competente invia ai proprietari degli immobili una lettera che esige il pagamento della TARI dovuta. La lettera viene inviata per posta ordinaria all’indirizzo dell’immobile tassato. 
  • Con quale frequenza: la tassa TARI è dovuta per intero una volta all’anno, ma spesso può essere pagata a rate.

2) IMU, cioè Imposta Municipale Unica, che è una vera e propria tassa di proprietà. 

  • Chi – I proprietari che non scelgono questa casa come loro residenza principale. Infatti, tutti i proprietari che decidono che la proprietà in questione è la loro residenza principale saranno esenti da questa tassa. In poche parole? Se comprate una casa e la designate come vostra abitazione primaria entro 18 mesi dalla data di acquisto, non vi sarà addebitata l’imposta IMU. L’imposta sarà addebitata solo se l’immobile posseduto è una “seconda casa”, se è classificato come “immobile di lusso” e/o nel caso in cui il proprietario decida di affittare l’immobile. 
  • Quanto – l’importo totale dell’imposta IMU viene calcolato prendendo in considerazione una serie di fattori diversi, alcuni dei quali decisamente donchisciotteschi. Questo significa che anche i proprietari italiani più avveduti e attenti fanno (molta) fatica a determinarlo da soli.

Diamo un’occhiata al processo di calcolo.

Il conteggio parte dal valore catastale di uno specifico immobile, cioè il valore imponibile stabilito dal Catasto, assegnato in base all’ubicazione, al tipo di immobile, all’anno di costruzione, alla superficie e alle dimensioni. Anche l’ubicazione e la superficie complessiva sono variabili in gioco. 

Tutte le proprietà italiane sono registrate al Catasto. Come tale, ad ognuno viene dato un valore numerico specifico. Questo numero viene determinato moltiplicando il valore catastale (come da registri del Catasto) rivalutato del 5% per uno dei seguenti coefficienti:

  • 60 per gli edifici inclusi nel gruppo catastale A (esclusi quelli A/10) e nelle categorie C/2, C/6 e C/7
  • 140 per i fabbricati iscritti nel gruppo catastale B e nelle categorie C/3, C/4 e C/5
  • 80 per gli edifici inclusi nelle categorie catastali A/10 e D/5
  • 60 per i fabbricati appartenenti al gruppo catastale D (esclusa la categoria D/5). Il moltiplicatore è portato a 65 a partire dal 1° gennaio 2013
  • 55 per i fabbricati inclusi nella categoria catastale C1

Questo per dire che, accertarsi dei futuri obblighi fiscali IMU non è certo una passeggiata. Inoltre, i proprietari di immobili che intendono acquistare una proprietà in Italia per poi affittarla, devono tenere a mente che dovranno dichiarare il loro reddito da locazione. Questo viene fatto presso l’Ufficio delle Entrate locale, cioè l’Agenzia delle Entrate italiana.

Per dichiarare il reddito da locazione il proprietario deve compilare e presentare una dichiarazione dei redditi, e, in seguito alla presentazione, adempiere agli obblighi fiscali come richiesto.  

Tutti saranno d’accordo che le stime non sono incoraggianti. Un compratore straniero che non vuole nominare la proprietà italiana come residenza primaria deve avere una perizia affidabile delle tasse che saranno dovute. Un potenziale investitore deve essere in grado di valutare la sua impresa prima di sottoscrivere, così come un potenziale locatore vuole avere un’idea delle tasse sul reddito dovute.

Poter contare sull’assistenza e competenza di professionisti italiani esperti, affidabili e stimati è essenziale.

Offrendo un’esperienza completa su tutti gli aspetti legali e fiscali legati all’acquisto di beni immobili, il nostro team fornisce la conoscenza dell’ordinamento locale di cui un acquirente straniero ha bisogno per aggirare il nebuloso apparato burocratico italiano. 

Dedicati alla soddisfazione dei nostri clienti, calcoliamo in anticipo le aliquote fiscali IMU e TARI, assicurando una visione a tutto tondo dei loro investimenti. Se possibile stimiamo anche le aliquote dell’imposta sul reddito e verifichiamo la presenza di accordi internazionali in vigore per lo sgravio della doppia imposizione. I nostri commercialisti offrono consulenza fiscale e servizi di contabilità, redigono e presentano le dichiarazioni dei redditi, permettendo ai proprietari stranieri di usufruire dei profitti della proprietà senza problemi.

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